I have to write about this only because it’s so incredible. I stumbled upon this post and two things struck me immediately. Well, three things if you count the breasts as separate entities.
First, the banner image which I find pretty unnecessary.
Second, the content of his post makes it seem that much more incredible.
“Equality has been reached, there is no longer sexual discrimination: that which we have ahead of us, we can call meritocracy.”
To his credit, he has a series of rotating images for his banner (as I do), so it was just my “luck” that this came up while going to his post. But it seriously limits his credibility including it at all.
Volevo farlo notare perchè mi sembra troppo ridocolo abbinare questa immagine con questo contenuto:
“L’uguaglianza è stata raggiunta, non esiste più la discriminazione sessuale: quella che abbiamo davanti possiamo chiamarla meritocrazia.”
Samuele, ti invito di leggere il mio post sul FemCamp.
pinko 2.0 says
la quasi totalità dei siti di giovani donne è ricoperto di immagini di rocker maledetti e quant’altro, alche si torna a qualcosa che si dimentica, l’oggetto è un diario e uno spazio personale ed è arricchito da ciò che ti piace vedere, un pò come il muro di una camera che finalmente non è vincolato a mami e papi e ti porti in giro al di la dello spazio e dell’età e dove fai entrare un pò chi ti pare….
questa “discrepanza” non mi pare certo un propugnare la figura della donna come seno il cui rimanente è un accessorio
è un’opninione ovviamente
per me l’uguaglianza non esiste, ci si sposta facilmente da una diseguaglianza all’altra, ma nell’ambito dei presenti al Femcamp e soprattutto dei blogger emancipati credo proprio che abbia più che ragione
ha poco senso spiegare l’uguaglianza a persone che già la hanno tra i valori principali
ciauz
Ms. Adventures in Italy says
Concordo che non è molto utile parlare a persone che già credono nell’uguaglianza…però dobbiamo ricordare che dovremmo poi discutere con l’altra 90% del popolo che non sono blogger, e che spesso ci troviamo dentro una società chiusa (dei blogger) dove un problema non sembra più un problema, ove nel mondo fuori i blogger, lo è.
Non vale la pena trovare modi e metodi di discuterlo?
Solo perchè non sono razzista, non parlo del razzismo?
KC says
This reminds me of the No Comment feature that Ms. magazine used to do. (I don’t know if they still do, I haven’t read it in a long while.)
Nicola Mattina says
:-D
pinko 2.0 says
vale la pena discuterne certo, però ho visto parecchi interventi che spiegavano a donne in carriera come diventare donne in carriera…
questa di cui sopra era una semplice dissertazione in merito ai banner “sexy”, insomma significano poco o niente, sempre dal mio punto di vista ovviamente :)
Ms. Adventures in Italy says
Di nuovo sono d’accordo! Mancavano il “e adesso?” e anche i prossimi passi per la nuova generazione, mentor, comunità.
Cmq, contro Samuele non ce l’ho…è stato un caso come ho notato che il suo banner è dinamico. Concordo con lui anche che la meritocrazia è una cosa che dovrebbe essere utilizzato di più….con chiunque qua in Italia.
Deirdré Straughan says
Ho il sospetto che Samuele lo fa’ un po’ apposta (il tono del post – quando l’ho visto, il seno non c’era), specialmente visto le reazioni dopo il barCamp di Roma ad una sua disquisizione stravagante su una donna che stava filmando l’evento.
Cmq, il seguito al FemCamp ci vuole sicuramente. Quando e’ finalmente giunto il mio momento, ero troppo stanca e nervosa e ho dimenticato tutti i miei buoni propositi di proporre qualcosa, ma rimediero’ in un articolo, spero presto.
Mi piace l’idea di un get-together / workshop per donne, da svolgere intorno ad un tema precisa tanto per dare un po’ di struttura. Proporrei inoltre di iniziari con piccoli gruppi locali, magari una specie di challenge con gli altri gruppi per vedere cosa riusciamo a produrre in una giornata? (Seguita da cena e vino a volonta’, questo e’ ovvio!)
Che ne dite?
Shelley - At Home in Rome says
Letto i commenti… ma rispondo in inglese…
First, let me just say that when I clicked on Sam’s blog, I got the opposite end of what you got (ie, HOT BABE in a THONG BIKINI …. WOOOOOO HOOO!!) So there are at least two gratuitous images floating around. And I stopped reading after his first sentence: “I have to admit that I really didn’t like FemCamp.”
Oh no? Could that possibly be due to lack of blatant T & A? I have nothing against this guy either, and I certainly don’t consider myself a prude; we’re all bombarded with this stuff daily just by turning on Italian TV. But I agree with you completely on the credibility issue…if a blogger’s goal is to communicate, then he or she should take care with what the content of his or her blog is communicating to the whole scope of his or her audience. Maybe it’s right what Deirdré says, that he does it on purpose to get a reaction. If so, bingo!
And since when are women’s events supposed to be for men’s benefit, anyways? Uffa.
Michelle says
Sara, avevi perfettamente ragione. I maschi erano lì non per sostenerci o per collaborare ma per paragonare le tette delle blogger varie. Che tristezza. Non sarebbe stato più facile andare in edicola e comprare l’ultima uscita del calendario di Max. O come dice Shelley, accendere la televisione. Quando ci fanno vedere “le mortadelline” questi pervertiti che sono venuti al FemCamp solo per fotografare le belleze? Così anch’io posso avere degli accessori sul blog.
Samuele says
Primo punto: l’header del mio blog è composto da foto scattate da me a ragazze che mi hanno chiesto di farlo. Mi hanno chiesto di farlo perchè ne avevano bisogno per il loro ego, per la loro voglia di femminilità, per vedersi belle o semplicemente per lavoro. Alterno questo tipo di foto ad altre scattate sempre dal sottoscritto. Le ragazze fotografate sono contente delle foto che ho fatto loro. E queste foto non hanno niente a che fare con la femminilità, il sessismo o quant’altro. Ci sono anche foto di uomini non troppo vestiti e anche del sottoscritto. Non nascondo che si tratta anche di uno strumento per ottenere visite. Ma paragonara il mio header al mio contenuto non mi sembra un’idea straordinaria.
Ecco:
http://www.samuelesilva.net/dblog/articolo.asp?articolo=465
Mi piace molto il commento di Pinko:
“per me l’uguaglianza non esiste, ci si sposta facilmente da una diseguaglianza all’altra, ma nell’ambito dei presenti al Femcamp e soprattutto dei blogger emancipati credo proprio che abbia più che ragione” non solo perchè mi da ragione. Non esistenza parità, si passa da una disparità ad un’altra. Ma è giusto così perchè uomini e donne sono profondamente diversi: e reputo questa diseguaglianza una cosa bellissima.
Samuele says
->Michelle: dici questa frase “I maschi erano lì non per sostenerci o per collaborare ma per paragonare le tette delle blogger varie. Che tristezza.”
Perchè? E’ normale, è la cosa più normale del mondo. Non vedo cosa possa esserci di male, ho sentito anche commenti femminili così. Appena è arrivato Luca Moretto di BluBlog ho sentito una ragazza dire: “finalmente qualcosa di bello da vedere”.
http://www.samuelesilva.net/dblog/2007-2/femcamp_14.jpg
E non la vedo una cosa così tremenda… e triste.
Ms. Adventures in Italy says
Samuele, grazie per i commenti e anche per l’articolo tuo che mi fatto vedere piu’ di te che volevo. :)
Sono d’accordo di non essere d’accordo.
Michelle says
“Non vedo cosa possa esserci di male”
Sono veramente allibita. Per me è moooolto triste sentire che un uomo ha assistito un evento che aveva come scopo la promozione del valore e del lavoro delle donne per guardare le tette delle partecipanti! Ma vi pare? E poi serve solo a perpetuare l’idea del maschio italiano come maiale. Samuele, scusami, ma hai una fidanzata, sorelle, una mamma (che riesci a vedere come donna da rispettare e non solo come la colf che ti porta il caffè a letto e stira le camicie)?
Se vuoi fotografare le donne nude come passatempo, fallo pure. Mica sono una puritana. Ma era FemCamp non un casting per le veline o la fiera dell’hard! Aiuto!
Michelle says
I hate to get dramatic but this whole thing has me really shocked. That men can admit they attended an event that was meant to promote women so that they could scope out and photograph their breasts. Now that I think about it, many of the little twerps with cameras around their necks seemed to be foaming at the mouth. I’m really saddened. I guess Italy’s problems run even deeper than I had imagined…
Daniele says
Ricordo un esempio sbagliato di pubblicità online relativa al contesto. Un articolo su una catastrofe con riferimenti macabri su morti e feriti e al centro un bel banner scintillante che promuoveva lo stesso territorio come località turistica.
Lo screenshot di questo post è un caso molto simile. Forse lì non c’era nemmeno un vincolo di relazione contestuale, ma solo caso. Giusto o sbagliato… prendetelo con la leggerezza del caso.
Siate proattive, belle & smart come siete.
Armarsi di bazooka è una perdita di tempo…
Samuele says
->Michelle: ho tutte tre le cose (fidanzata, sorella, mamma) e con tutte ho un rapporto splendido. Ho anche tantissime amiche e nessuna di queste pensa che io possa essere sessista.
Apri gli occhi e guarda il mondo reale. Io sono andato al FemCamp per incontrare amici/amiche, imparare qualcosa e scattare qualche foto. Mentre ero intento in queste attività non ho potuto fare a meno di guardare le tette delle partecipanti. Mi sono permesso anche di fantasticare su alcune di loro. Ma ti ripeto: è una cosa normale, chiamala come vuoi, ma lo fanno tutti i maschi eterosessuali. E sempre lo faranno. Non sono una donna, ma penso, mi dicono e leggo che quest’attività venga svolta anche dal sesso “debole”.
Poi, ti ripeto, non tutti sono uguali.
Luca Moretto says
Samuele Silva For President!!!
devo essere sincero che non ci vedo nulla di male nell’header di Samuele Silva, anzi prima di andarmene via dal femcamp gli ho fatto i complimenti per le tette stupende che aveva. :-)
Non ci vedo nulla di così volgare…
siamo nel 2007 non nel ‘700!
qualcosa lo si è fatto oppure no? dobbiamo mettere il burkka all’header?
bayle says
Come ho già detto su Twitter, son d’accordo con Samuele.
Non scherziamo, questi discorsi da femministe convinte li potevate fare tempo fa, ma ora non hanno granché senso, data la situazione in cui siamo.
Se l’header è stato scelto casualmente poi, assolto pienamente Samuele, altrimenti ha fatto uno scherzo di cattivo gusto. Tutto qua.
Ah, ora mi vado a togliere tutto il blu che c’è nel mio blog, che altrimenti sa troppo di maschilista.
lorcarg says
Quoto Luca Non c’è nulla di volgare, secondo me, nell’ header di Samuele… mah… Si vede che non avete cose più importanti a cui pensare…
Annarella says
@bayle
>Non scherziamo, questi discorsi da femministe >convinte li potevate fare tempo fa, ma ora non >hanno granché senso, data la situazione in cui >siamo.
Premetto: non mi muove particolarmente l’header di Samuele. Se l’avesse fatto apposta continua a non muovermi particolarmente in quanto non debbo averci a che fare professionalemente.
Da professionista sono piu’ colpita dai commenti e da come sembri stia circolando un meme che recita “la parita’ e’ raggiunta”. Per me la parita’ sara’ raggiunta quando a parita’ di competenze/mansioni non vi saranno piu’ divergenze di trattamento aka soldi.
Il resto e’ tanto bello ma, essendo per me il settore web/mobile 2.0 lavoro, il raggiungimento degli obiettivi viene ricompensato in soldi. La parita’ e’ un obiettivo e se raggiunto sono soldi (a parte asili, possibilita’ di stare dietro a tuo figlio e tutto quanto fa spettacolo).
Se poi qualcuno pensa che il sesso conti nello scrivere un “df -k” o seguire un progetto quello non lo so ma, per esperienza, so che e’ abbastanza fastidioso sentirsi dire “Se fai un figlio perdi l’incarico” o “Guadagni abbastanza per essere una donna”.
Cosa e’ successo a Kathy Sierra sembra indicare che l’eden e’ ancora lontano.
bayle says
Ecco, con questo guadagni punti. :)
La parità non è ancora stata raggiunta, però ci siamo vicini. Comunque negare che ci sono ancora differenze sarebbe stupido oltre che infantile.
La parità sarà raggiunta quando non parleremo più di parità. Il che sarà tra troppo tempo, temo.
Frasi infelici, concordo con te.
Samuele says
->Annarella: come ho già detto da me io guadagno meno di una mia collega che ha un incarico di minor rilevanza nella mia azienda. Solo perchè io maschio, operaio, fatica… blabla. Ho addirittura il sentore che si faccia sessismo al rovescio: siccome sei donna e ho paura che tu possa lamentarti per non essere accusato ti metto subito al massimo dello stipendio. Tu, uomo, anche se ti lamenti: che mi frega? Da me funziona così…
NanniPirlètta says
Ahah!! Divertitevi!
Le donne non sono cretine che si fanno fotografare il seno di nascosto… Se c’è una foto osè da qualche parte non è mai rubata!
L’header di un blog non è necessariemente legato alle tematiche dello stesso… Da me c’è il TotoroBus ma non per questo parlo solo di Hayao Miyazaki. Se Samuele è contento di vedersi un bel seno tutte le volte che controlla il suo blog… Beh lo giudico sano e non certo denigrante per il genere femminile.
Per quanto riguarda la ricerca della parità… Io adoro essere diversa dagli uomini! E credo che sia donne che uomini devono impegnarsi per valorizzare le proprie capacità.
E il problema della mancanza di parità in certi ambiti (es. lavorativo) deriva proprio da quelle persone che pensano alla diversità come una cosa negativa e non come un prendere il meglio da entrambe le sfere. (ora vuoi uomini con la parola “sfere” non pensate subito alle bocce sull’header se no cambio idea. Ahahah!!)
Buona giornata a tutti!!
Samuele says
Nanni:”Per quanto riguarda la ricerca della parità… Io adoro essere diversa dagli uomini! E credo che sia donne che uomini devono impegnarsi per valorizzare le proprie capacità.”
Ti quoto in pieno!!
Zia B says
Beh, confondere parita’ dei diritti con l’essere uguali mi sembra un po’ un argomento populista… non stiamo parlando di strapparci i reggiseni e creare una specie di mondo delle amazzoni, con gli uomini usati sono come animali da monta. Stiamo solo parlando di voler vedere riconosciuti uguali diritti sul posto di lavoro.
Il de mauro cita parita’ dei diritti : “principio democratico secondo cui tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, hanno diritto al godimento dei diritti civili e politici vigenti nello stato di appartenenza”
Ecco, io vorrei vivere in un mondo dove non esiste l’8 marzo, dove quando si vede uno straniero non si pensa subito a “immigrato” ma invece ad “essere umano”. Un mondo dove un professionista, non importa il sesso, l’etnia, l’orientamento sessuale-politico-religioso, ecco, vorrei che un professionista venisse rispettato-pagato-riconosciuto per le sue capacita’ lavorativa.
Lo so’, sono una vecchia idealista. Ma veramente vorrei che le persone avessero pari diritti, pari doveri, che venissero valutate per cio’ che sono e fanno e non per i loro vestiti (o la mancanza di vestiti).
Anyway, a me sembra che Samuele si stia troll-izzando.